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05 Apr 5:05 pm

Tendinopatia dell’achilleo

 

La tendinopatia dell’achilleo è la più comune e invalidante patologia del corridore e si divide in due grandi sotto specie, la tendinite, e la tendinosi.

La tendinite è la più dolorosa ma è anche la meno pericolosa. Su base meccanica o metabolica è un processo infiammatorio che produce fenomeni irritativi a livello della parte terminale del muscolo, dove, appunto, questo si trasforma in tendine. Si presenta con un paradigma classico: dolore, calore, rossore, a volte gonfiore e impotenza funzionale. Il tendine di achille durante il gesto di sollevamento dall’appoggio rimane frequentemente compresso contro la sottostante struttura ossea, procurandosi dei  microtraumatismi

La tendinosi, invece, è più subdola. Spesso molto meno sintomatica, e risultante a volte da dolori trascurati nel tempo, consiste nella degenerazione cronica del cuore del tendine, meno riccamente innervato dalle terminazioni dolorifiche. Nel lungo periodo, a causa dell’enorme ricambio cellulare volto a cercare di riparare una lesione che si riproduce di continuo crea una diminuzione del carico di rottura del tendine e porta all’aumento del rischio di lesione.

L’infiammazione é spesso causata da microtraumatismi dovuti a diversi fattori:

terreno troppo duro.

 scarpe inadatte.

 eccessiva rigidità delle strutture osteomuscolari  (poco stretching, sovrallenamento, retrazioni muscolari, eccessiva pronazione del piede).

Impostazione errata della corsa.

L’infiammazione se cronicizzata può portare a fibrosi, con diminuzione notevoli delle prestazioni atletiche.

 

 

Come si manifesta??

Dolore e rigidità progressivi, inizialmente al termine dell’attività o al mattino seguente e che migliorano con il riposo. Con la cronicizzazione il dolore diventa costante durante l’attività e ogni mattino al risveglio... Talvolta si accompagna a tumefazione e scrosci alla flesso-estensione.

Come si cura?

1.Riposo dall’attività intensa e uso antiinfiammatori

2.Bagni di ghiaccio alternati a bagni caldi e mobilizzazione del piede

3.Massaggio del polpaccio e  stretching

4.Terapia fisica: Tecar , Onde d’urto

 5.Bendaggi o cavigliere per il riposo notturno per evitare la retrazione tendinea

6. Infiltrazioni ma non di cortisone, il tendine di achille è spesso soggetto a rotture e l’abuso di cortisone può cristallizzare sul tendine rendendolo fragile. Può essere utile la toeletta chirurgica nei casi più estremi.

Prevenzione

1.Plantari, dopo baropodometria statica e dinamica.

 2.Calzature adeguate

3.Stretching della muscolatura del polpaccio prima (previo blando riscaldamento) e dopo esercizio.

Ultima modifica il Martedì, 24 Maggio 2016 12:42
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fisioterapista (sui generis)

  • Mi chiamo Pietro Bennardo, sono nato nel 1978 a Roma. Maturità scientifica nel 1997. Nel 2000 mi sono diplomato in fisioterapia col massimo dei voti. Mi sono specializzato in shiatsu (metodo namikoshi) diplomandomi nel 2002 col dott. Palombini. Poi ho intrapreso il percorso formativo in osteopatia diplomandomi nel 2008. Da anni esercito la professione di fisioterapista con contaminazioni osteopatiche, per…

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